Marco Loro, Partner di Pay Reply
“Una tecnologia irrimediabilmente Geeky, difficile da capire e da usare, come potrà mai avere successo sul mercato di massa? Eppure gli sviluppatori sono entusiasti, gli investitori si stanno lanciando e gli attori dell’industria stanno prendendo appunti. Forse qualcosa di grande sta accadendo”. La citazione, tratta da un articolo di Scott Rosenberg del 13 Gennaio 2015, non è riferita ai Bitcoin e alla Blockchain, bensì a come appariva il Web nel lontano 1994, prima della sua grande esplosione. Come scrive lo stesso Rosenberg, la Blockchain – l’infrastruttura tecnologica dietro ai Bitcoin – ci rimanda ad un pensiero analogo, ricco di interrogativi, ma con l’unica certezza che non si può rimanere indifferenti.
Bitcoin e Blockchain, quale relazione?
Un breve ripasso: I bitcoin sono una cryptocurrency, ovvero una valuta digitale che può essere utilizzata per effettuare transazioni finanziarie verso chiunque altro abbia deciso di aderire a questo sistema. Il singolo bitcoin (BTC) rappresenta l’unità di misura della moneta, mentre l’insieme di regole che definiscono il formato e le modalità con cui tali transazioni devono avvenire definiscono il protocollo Bitcoin. La caratteristica principale del modello è che il funzionamento non è garantito da un ente centrale, ma ogni singola transazione è validata dall’interazione di tutti i nodi, i miners, che per assolvere a questo compito mettono a disposizione la potenza di calcolo dei propri elaboratori, in cambio di una ricompensa (in bitcoin).
Il risultato è molto più di un semplice sistema di trasferimento di denaro poiché l’infrastruttura sottostante abilita nativamente use case di difficile implementazione con i sistemi di pagamento tradizionali. Il sistema gestisce ad esempio le split transaction, ovvero la possibilità di effettuare trasferimenti multipli di moneta con una singola transazione; prevede inoltre la possibilità di vincolare l’esecuzione di transazioni al verificarsi di singoli eventi (moneta programmabile) e, infine, che le transazioni siano firmate digitalmente e pertanto irrevocabili e non ripudiabili.
Se ci fermassimo al concetto di Bitcoin sembrerebbe che l’innovazione di cui stiamo parlando si riferisca al mondo dei pagamenti e sia incentrata sulla sostituzione degli attori tradizionali da parte di un sistema open-source e autogestito dagli stessi partecipanti. In realtà, il forte interesse non è legato tanto al Bitcoin come moneta alternativa, quanto alla tecnologia sottostante, considerata il vero elemento di valore: la Blockchain.
La Blockchain è il vero valore
Con il termine Blockchain si intende il paradigma tecnologico che permette di sviluppare applicazioni Cryptocurrency-like, di cui il protocollo Bitcoin rappresenta solo una – la prima – delle possibili realizzazioni.
Il modello si basa sulla combinazione tra firma digitale e marca temporale (timestamp): la prima garantisce che il mittente e il destinatario di un qualsiasi tipo di messaggio (la transazione nel mondo dei pagamenti) siano identificati in modo certo, il secondo permette che un insieme di messaggi, validato (= apporre la marca temporale) da parte di un nodo scelto casualmente grazie ad un robusto modello matematico, venga comunicato e scritto nel registro di tutti gli altri nodi della rete e reso irreversibile.
Queste caratteristiche di base, unite ad altre peculiarità del modello, aprono svariati ambiti applicativi: la possibilità di memorizzare documenti e informazioni criptate nel registro condiviso apre potenziali applicazioni nei sistemi di “ownership” dove la blockchain può funzionare come International Notary per la gestione di certificati di proprietà, atti di compravendita, proprietà intellettuale. L’opzione di vincolare le transazioni a regole predefinite, immodificabili ed eventualmente alimentate da fonti di informazioni ritenute trusted permette di generare veri e propri contratti (smart contracts) la cui risoluzione avviene automaticamente e con la certezza che le parti assolvano quanto pattuito. Questa particolare caratteristica abilita l’applicazione di questo modello come sistema per la gestione delle monete di scopo, dove per esempio alcune risorse devono essere vincolate ad essere utilizzate verso specifici attori di una filiera. Per ultimo, il fatto che le regole di governo della Blockchain siano scritte in modo esplicito e visionabili da tutti (open-source) permette di rivoluzionare gli attuali modelli di government, si pensi ai sistemi di votazione, rendendoli più sicuri e più trusted agli occhi degli utilizzatori.
Nonostante i molti e leciti interrogativi esistenti, la blockchain si sta quindi presentando come un modello rivoluzionario in grado di impattare profondamente sugli aspetti economici e di governo dei sistemi attuali.
L’impegno di Reply
L’impegno di Reply si è concretizzato con una Practice di approfondimento avviata circa un anno fa, che ha portato a costituire un team multidisciplinare, composto da persone provenienti da 5 società di Reply con differenti competenze e business mission, dedicato allo sviluppo di una offering dedicata in ambito Blockchain. In aggiunta, la costituzione di un competence center internazionale ha permesso l’organizzazione di un hackathon dedicato, uno student clash in cui 600 studenti provenienti da 2 università italiane e una tedesca hanno portato sul tavolo più di 50 potenziali applicazioni di utilizzo della Blockchain e infine l’avvio di una collaborazione con una piattaforma di scambio/exchange che lavora con i bitcoin e altre cryptocurrency.
La creazione di software accelerator funzionanti e mostrabili relativi a 6 diverse applicazioni della Blockchain technology rappresenta uno dei primi obiettivi raggiunti a cui seguiranno l’abilitazione della piattaforma di Mobile Payments Hi Credits alla gestione delle Cryptocurrency e la predisposizione di un Blockchain Layer, funzionale allo sviluppo di applicazioni Cryptocurrency-like.