Cavazzana: «Il POS? Può aprire nuovi orizzonti per l’intera filiera del Commerce»

Pubblicato il 28 Nov 2016

Domenico Aliperto

Luciano Cavazzana, CEO di Ingenico Italia

Servirebbe un nuovo nome per il POS. L’acronimo Point of Sale racchiude in sé ormai solo una delle funzioni che i terminali di nuova generazione riescono ad abilitare, inserendosi con sempre maggiore efficacia lungo i processi che contraddistinguono il customer journey nell’era della trasformazione digitale. Al centro dell’esperienza omnicanale, le evoluzioni del POS possono oggi diventare il fulcro di nuovi modelli di business non solo per il retail, ma anche per tutti i player che guardano all’Internet of Things come sistema di piattaforme capaci di portare valore al consumatore finale in qualsiasi situazione. In questo senso Luciano Cavazzana, CEO di Ingenico Italia parla, in occasione del Salone dei pagamenti,  di un nuovo ruolo per la sua azienda. «A cavallo di partnership e integrazioni con i sistemi degli altri player del mercato, siamo diventati dei facilitatori. La nostra missione oggi? Diffondere la cultura del cashless per contribuire alla crescita dell’intero ecosistema digitale»

Come giudica l’Italia sotto il profilo dell’evoluzione dell’offerta dei pagamenti cashless?

Viviamo in un contesto estremamente dinamico: negli ultimi tre anni l’industria ha continuato a lanciare innovazioni e ad ampliare l’area di azione, letteralmente modificando di mese in mese l’assetto di mercato. Il risultato è che l’offerta oggi dispone di moltissime piattaforme tecnologiche, non solo sul fronte dell’hardware ma anche rispetto alla capacità di recepire nuove soluzioni che vanno oltre il tema dei soli pagamenti. Il 2016 è stato poi l’anno del P2P e del P2B, con la proliferazione dei trasferimenti di denaro non più basati solo su carta o sui conti prepagati ma anche sui conti correnti. Abbiamo infine assistito a fenomeni di concentrazione, con parecchie acquisizioni che hanno rimodulato la rilevanza dei player in campo.

In che modo Ingenico si inserisce in questo scenario?

Toccando il primo tema, quello tecnologico, abbiamo da poco presentato alcuni dispositivi che aprono nuovi orizzonti per l’intera filiera del Commerce. Al Salone dei Pagamenti di Milano c’è stato l’annuncio dell’iPOS, uno strumento tablet-based che amplia le funzioni di cassa e di Point of Sale integrando un terminale su cui i merchant possono installare applicazioni aggiuntive, come per esempio le operazioni di ricarica telefonica, il pagamento delle bollette, l’accettazione dei buoni pasto, oltre alla possibilità di aprire un vero e proprio marketplace per mettere a disposizione dei clienti prodotti e servizi non necessariamente presenti all’interno dell’esercizio commerciale. Il sistema permette quindi di sviluppare un approccio omnicanale avvicinando il mondo fisico a quelli on line e mobile. Sempre a Milano abbiamo introdotto Connected Screen, un totem interattivo che cambia il paradigma dell’acquisto on site. Si tratta di un terminale self service che permette un’interazione diretta tra il consumatore e un carrello di servizi e prodotti accessibili tramite uno schermo di grandi dimensioni attraverso il quale si possono prenotare referenze, pagarle o dilazionare il saldo. Connected Screen è stato sviluppato da Think&Go NFC, una startup che abbiamo acquisito un anno fa e che ha allargato molto i confini della nostra offerta. In Francia Connected Screen è già stato al centro di un paio di sperimentazioni di successo. La prima, sviluppata in alcune filiali bancarie di BNP Paribas, ha permesso al gruppo di portare sul piano fisico attività collaterali fino a poco tempo fa condotte solo on line, come la vendita di biglietti per il teatro e per il cinema. La seconda use case arriva invece dalla GDO, e ha permesso ad alcuni supermarket dell’insegna Spar, dopo aver installato il device sia nei negozi sia nelle aree campeggio limitrofe, di offrire un servizio di spesa a domicilio per i turisti. Ma Connected Screen non abilita solo l’acquisto di prodotti e servizi: sulla piattaforma si possono anche innestare couponistica e programmi di fidelizzazione. L’ultima novità è rappresentata dal primo POS completamente Android, che rappresenta un enorme balzo in avanti rispetto alle applicazioni che si potranno costruire sui terminali. Sarà esposto al Trustech di Cannes (di scena dal 29 novembre al 1 dicembre, ndr) e dovrebbe essere commercializzato in Italia nella primavera del 2017.

Cosa privilegiare tra segreto industriale e cooperazione in uno scenario così competitivo ma altrettanto convergente?

Come tutti i fornitori, siamo gelosi della nostra tecnologia ma abbiamo capito che non possiamo fare tutto da soli. Quindi ci siamo aperti a diverse collaborazioni. Da Apple a Samsung, passando per Panasonic, ormai i nostri prodotti sono sempre più spesso frutto di partnership mirate che ci aiutano a inserire il sistema Ingenico nelle architetture dei merchant. La nostra storia recente dimostra che la crescita è data dallo sviluppo interno ma anche dalle attività di acquisizione e collaborazione che ci permettono di integrare le soluzioni con la macchina dei clienti. L’avvento dellInternet of Things non farà che rafforzare questa strategia: continueremo ad allargare la prospettiva connettendoci a qualsiasi oggetto, dispositivo o sistema che si renda utile al completamento delle transazioni all’interno dei processi di acquisto attivati dai singoli operatore o dalla filiera merceologica per portare valore al consumatore finale.

Quale sarà il ruolo di Ingenico nello specifico del mercato italiano, da una parte refrattario al cashless, dall’altro sempre più sedotto dalle tecnologie mobile?

Le nostre radici affondano nella fornitura di POS, ed è per questo che siamo riconosciuti dal mercato. Ma la verità è che ormai siamo diventati facilitatori del cashless: cerchiamo cioè di rendere semplice l’accesso alle tecnologie di pagamento in tutte le modalità possibili. Il Mobile POS, per esempio, sembrava in origine un terminale complicato. Ma è bastato integrarlo nei sistemi informativi delle aziende per trasformarlo in un successo, e non solo sul fronte dei pagamenti. Gli agenti assicurativi l’hanno trasformato in un elemento fondamentale per la buona riuscita del business, utilizzandolo sia per raccogliere la firma dei nuovi clienti e attivare il contratto, sia per incassare la prima rata che è poi ciò che valida la polizza. Ancora una volta si è dimostrato che il pagamento è solo la parte finale di un processo molto più ampio che si chiama Commerce. In questo panorama, non solo italiano ma anche internazionale, la nuova missione di Ingenico è anche quella di fare cultura per contribuire alla crescita digitale dell’intero ecosistema.

L’evoluzione della normativa è funzionale a questo scopo?

Ben venga l’innalzamento di tutte le regole e di tutte le asticelle che impongono maggior sicurezza nelle soluzioni per l’identificazione del merchant e del card holder. L’introduzione dei sistemi di strong authentication rappresenta un grande sforzo per tutti gli operatori, ma è uno sforzo necessario perché porta benefici all’intero mercato. Solo la tranquillità data dalla sicurezza renderà possibile l’incremento del numero di transazioni cashless, specialmente in Italia, dove più che altrove occorrono cultura e abitudine ai sistemi alternativi al contante.

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