Dal 25 al 27 Giugno, Amsterdam è stata al centro dell’attenzione del settore assicurativo, con lo svolgersi del Festival Insurtech targato Digital Insurance Agenda (DIA), evento tra i più rilevanti dedicati all’innovazione digitale nel mondo delle assicurazioni. Nel corso dei tre giorni, la capitale olandese ha ospitato i leader e i personaggi di riferimento del settore assicurativo, oltre a numerose startup Insurtech, creando l’ambiente ideale per il confronto e l’analisi dei più recenti sviluppi digitali a supporto delle Assicurazioni.
L’evento ha avuto un forte orientamento al marketing, con numerose vetrine in cui le startup hanno messo in mostra le proprie soluzioni. L’attrazione centrale sono state infatti le presentazioni di 50 startup selezionate, che hanno avuto la possibilità di presentare in otto minuti una demo del loro prodotto. Le presentazioni delle startup sono state intermediate da interventi e presentazioni di personaggi di spicco quali Marco Keim, CEO di Aegon, Daniel Schreiber, CEO e Co-Founder di Lemonade e da un’analisi sull’evoluzione del settore Insurtech proposta da McKinsey. Non meno importanti i momenti di networking, favoriti da coffee break e light lunch, in cui i partecipanti hanno potuto discutere e confrontarsi.
Assicurazioni aperte all’innovazione
Tuttavia, proprio dalle numerose presentazioni è emersa la necessità e l’interesse delle Compagnie Assicurative di aprire i propri confini a realtà esterne, spesso al di fuori del settore assicurativo, in un’ottica di Open Finance & Insurance. Tra le startup presenti, infatti, molte offrivano prodotti prettamente tecnologici, da sensori Internet of Things per monitorare lo stato delle abitazioni (un esempio è l’inglese Leakbot, che offre soluzioni per riconoscere in tempo reale malfunzionamenti nelle condutture idriche domestiche) a dispositivi medici (quali BreathBase, il device prodotto da Breathomix per la diagnosi precoce di malattie polmonari, quali asma o cancro ci polmoni). Un’offerta di prodotti a cui le Compagnie Assicurative guardano con interesse e con diverse finalità, dal migliorare le pratiche di pricing, al ridurre il numero e la severità dei sinistri, fino ad offrire una migliore Customer Experience ai propri clienti.
Assicurazioni attente al rapporto tra componente umana e digitale
Una testimonianza molto affasciante, che ha messo in luce le numerose opportunità che possono nascere dall’equilibrio tra componente umana e digitale, è stata portata da Max Reckers, Performance Technology Expert presso AFC Ajax, una delle principali squadre di calcio europee. Reckers ha spiegato come l’Intelligenza Artificiale e i Big Data siano diventato l’elemento chiave per aiutare la squadra a migliorare le proprie performance. La tecnologia è a supporto dell’uomo, che rimane tuttavia imprescindibile: sebbene l’80% delle decisioni siano prese in anticipo con il supporto dei dati, rimane un 20% di decisioni determinanti che non possono prescindere dal talento e competenza di chi le prende, anche tra i calciatori.
Più attenzione ai processi che ai prodotti per il mondo delle assicurazioni
In conclusione, Digital Insurance Agenda ha messo in luce molteplici direzioni di innovazione per le Compagnie Assicurative. Le proposte si sono tuttavia concentrate maggiormente sul miglioramento e innovazione dei processi, più che sulla presentazione di soluzioni per innovare i prodotti e servizi assicurativi. Poche inoltre le startup che hanno presentato soluzioni basate su Blockchain.
Il settore assicurativo è apparso, nel complesso, un passo più indietro al settore finanziario nel processo di innovazione digitale: “Dati” e “Customer Experience”, concetti da più tempo presenti e metabolizzati nelle discussioni sull’innovazione nel settore finanziario, sono state le buzzword più pronunciate dalle startup.
Tuttavia, la grande eterogeneità di idee presentate al DIA può essere uno stimolo per sviluppi interessanti e positivi per il prossimo futuro del settore assicurativo.
Davide Lanfranchi, Laura Grassi e Filippo Renga, Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano