Grampa: risultati e strategie di PayTipper

Pubblicato il 12 Nov 2015

Angelo Grampa, amministratore delegato di PayTipper

Redazione

Angelo Grampa

Con il raggiungimento degli obiettivi definiti per questa fase del mercato è il momento giuro di fare il punto della situazione di PayTipper e di approfondire le linee strategiche del prossimo futuro con l’amministratore delegato Angelo Grampa a partire dall’analisi dei risultati.

Quali sono i principali traguardi che avete raggiunto dall’avvio della vostra attività? E quali sono i vostri obiettivi per i prossimi mesi?

Il nostro principale traguardo è sicuramente legato al consolidamento dell’attività di PayTipper sul mercato dei bollettini: Il 2015 è stato per noi il secondo anno completo di attività e stiamo per superare i 4 milioni di transazioni, quasi il doppio rispetto allo scorso anno. Un altro dato molto interessante riguarda il costante ampliamento delle nostre reti sul territorio italiano. Attualmente PayTipper conta oltre 1700 esercizi convenzionati, 1500 dei quali afferenti alla rete di PayTipper Network, società partecipata da PayTipper che si occupa della selezione e della gestione delle affiliazioni. Le restanti sono agenzie del Gruppo Sermetra, nostro partner commerciale con una rete di circa 2500 agenzie socie che, a un ritmo di crescita costante, aderiscono ai servizi proposti da PayTipper.

PayTipper si caratterizza per un’offerta di servizi e soluzioni personalizzati e ritagliati sulle esigenze specifiche dei vostri partner e clienti. Ci vuole spiegare in che direzioni si muove la strategia di PayTipper?

La strategia di PayTipper si muove essenzialmente su due assi: il primo riguarda il nostro core business, ossia il mercato dei pagamenti attraverso le nostre reti e, in quest’ottica, la strategia si pone l’obiettivo di ampliare la gamma di servizi al pubblico, fornendo una rosa di prodotti e servizi di pagamento diversificati e utili per il cittadino. Un recente ampliamento riguarda la rete Sermetra che oggi, grazie al POS sviluppato da FlagPay e PayTipper, consente ai cittadini di effettuare il pagamento di bolli e pratiche auto con carte di pagamento, operazioni che prima era possibile eseguire solo in contanti.

Il secondo asse è quello più prettamente B2B e riguarda la creazione di soluzioni innovative e “chiavi in mano” per le aziende che hanno la necessità di servizi di pagamento ad hoc e su misura. Il caso più eclatante, che abbiamo già sperimentato, è quello del marketplace online con il più grande operatore italiano nel settore della tecnologia: ePrice. PayTipper ha creato una soluzione, basata su conti di pagamento business, appositamente studiata per la natura di un marketplace e quindi facilmente replicabile per qualsiasi altro operatore.

Per quanto riguarda il B2B, potete contare su importanti partnership come quelle siglate con ePrice e Sermetra, per citarne alcune. State pianificando di ampliare il vostro business con ulteriori collaborazioni? Di che tipo?

Attualmente stiamo sviluppando diverse partnership commerciali nel settore dell’eCommerce, come già menzionato, delle APP e della PA, come dimostra il recente caso di SostaSmart per ATAC (link), e, infine, nel settore del peer to peer.
Inoltre stiamo guardando all’estero: la spinta verso l’internazionalizzazione viene dal settore delle vending machines che speriamo possa essere la nostra prima vetrina europea.

Con il recente lancio del portale PagaComodo, che permette di pagare online con la propria carta di pagamento (Visa, MasterCard, VPAY, Maestro) Bollettini, Mav, Rav e Canone Rai con una commissione tra le più basse in circolazione, inferiore a quella applicata pagando in posta (€ 1,30), per la prima volta avete offerto direttamente al consumatore finale i vostri servizi di pagamento. Può darci una prima valutazione?

PagaComodo è sicuramente uno dei servizi in fase di start up che proietta PayTipper verso il futuro e in questo momento possiamo affermare che i feed back sono molto positivi.
Crediamo molto in questo progetto e ci auguriamo che cresca, sia in numero di operazioni effettuate e quindi di pagamenti online, sia per quantità di “prodotti di pagamento” disponibili, con l’obiettivo di mettere a disposizione la più vasta gamma di tipologie di pagamento possibili, in accordo con la strategia generale di PayTipper.

Nel panorama dei pagamenti digitali, quali sono secondo lei le principali opportunità?

Le opportunità sono molteplici, soprattutto per un Istituto di Pagamento come il nostro che può contare su una struttura snella e flessibile che ha il vantaggio di adattarsi rapidamente ai “tempi che cambiano” e alle necessità del mercato. Come già accennato, ci stiamo muovendo su vari fronti tra cui il peer to peer, in un’ottica diversa rispetto a quella in auge; infatti prevediamo di dare un valore aggiunto a servizi già esistenti, associando i nostri servizi di pagamento al tipico trasferimento fondi tra privati.

Con Tas Group oltre ad avere sviluppato SostaSmart di cui accennava prima, avete creato una “connessione” al Nodo dei pagamenti della PA. Per concludere, ci vuole brevemente illustrare questa soluzione e darci un suo parere sul Nodo della PA e le vostre prospettive e aspettative connesse?

Grazie al supporto tecnologico di TAS, ci è stato possibile creare un’interfaccia che permette l’accesso al nodo dei pagamenti di AGID. PayTipper è stato tra i primi in Italia a stilare un accordo con l’Agenzia per l’Italia Digitale, già nel 2013: da parte nostra mancava solo la piattaforma tecnologica, che ora abbiamo. Inoltre siamo stati i primi ad aver effettuato i test di pagamento per il cosiddetto “Modello 3 – pagamento presso PSP”, superandoli con successo.

Adesso attendiamo che le PA aderiscano fattivamente al Nodo, dopodiché, daremo la possibilità ai clienti delle nostre reti fisiche e agli utenti di PagaComodo, di beneficiare dei servizi messi a disposizione da AGID. Come già anticipato, coerentemente con la nostra strategia e in ottica di ampliamento della rosa di servizi, il Nodo dei Pagamenti gioca un ruolo essenziale per PayTipper: per questo ci auguriamo che tutte le PA, come prospettato da AGID, aderiscano al Nodo entro la fine di quest’anno.

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