Il 10° Rapporto sulle Tendenze dei Sistemi di Pagamento elaborato da Minsait Payments, la filiale di sistemi di pagamento di Minsait, conferma molte delle tendenze emerse in questo anno di pandemia: l’utilizzo dei sistemi di pagamento elettronici si va consolidando, mentre quello del contante va riducendosi progressivamente. Fattori come l’aumento del commercio online durante la pandemia, il miglioramento della sicurezza nelle transazioni elettroniche con il doppio fattore di autenticazione e le nuove forme di pagamento via smartphone, stanno riducendo l’uso del contante in Italia, che ha recentemente promosso iniziative in questo senso come la campagna cashback
“L’Italia è un paese che storicamente predilige il contante, ma le cose stanno cambiando”, afferma nello studio Rita Camporeale, responsabile Ufficio Sistemi di Pagamento dell’Associazione Bancaria Italiana – Negli ultimi cinque anni la crescita dei pagamenti elettronici in Italia è stata la più alta in Europa, evidenziando una propensione per il cambiamento sostenuto dai progressi tecnologici che ne facilitano l’adozione, come il contactless, l’e-commerce e la progressiva digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni”.
Lo studio segnala come al momento, nonostante l’emergere di numerosi metodi di pagamento innovativi, la carta rimanga il principale mezzo alternativo al contante in Italia e negli altri Paesi. In particolare l’Italia è, insieme alla Spagna, il Paese dove la percentuale più alta della popolazione adulta con conto corrente e accesso a internet sceglie la carta come principale mezzo di pagamento (61,3%). Ed è anche il Paese dove più popolazione usa carte di credito per acquisti di alto valore (64,2%). Anche le carte prepagate sono molto diffuse, con quasi otto italiani su dieci che ne usufruiscono. Non solo: siamo anche il Paese meno “multi-card”, con gli utenti che restano legati alla propria banca anche per le carte: il 57,3% della popolazione con conto bancario e accesso a internet opera con una sola entità.
Infine, il report segnala un evidente spostamento degli acquisti verso il commercio elettronico: il 46% degli italiani dice ora di fare acquisti più frequentemente, dato superiore alla Spagna (42%), Regno Unito (44%) e simile al Portogallo (47%). L’Italia partiva già da una posizione di rilievo nello shopping online: è il secondo Paese – solo dietro il Regno Unito – che accumula percentuali più alte di popolazione che acquistano frequentemente (almeno una volta al mese) su Internet (68,6%). Una crescita dell’e-commerce che si accompagna all’esigenza della sicurezza nelle transazion: il 60% della popolazione bancaria nazionale preferisce che il proprio istituto finanziario chieda sempre un secondo fattore di autenticazione per ogni transazione.