Gli smartphone, specialmente in seguito alla pandemia globale, sono diventati uno strumento estremamente utilizzato per effettuare transazioni di varia natura, permettendoci di fare acquisti in comodità dalle nostre poltrone. Inoltre, anche i pagamenti P2P hanno guadagnato terreno, rendendo possibile il pagamento mobile contactless di persona, grazie alle numerose iniziative avviate (Apple Pay, Samsung Pay, ecc). Insomma, i mobile ayments sono diventati un canale vitale sia per l’eCommerce che per gli acquisti più tradizionali. Questo fenomeno porta con sè un maggiore ventaglio di scelte per gli utenti ma, secondo un report di Juniper Research, apre le porte anche a una serie di preoccupazioni sulla sicurezza informatica delle transazioni e, più in generale sul trattamento dei dati personali. L’aumento della connettività su una miriade di piattaforme ha aumentato le vulnerabilità e aperto opportunità per attività fraudolente da parte dei cybercriminali: il risultato finale è che, nel 2020. anche nei mobile payments i casi di frode sono aumentati. I nostri smartphone, d’altra parte, sono pieni di punti di accesso per gli attacchi: dai social media alle app canaglia, sono infatti tantissime le possibilità che i cybercriminali adottano per aggirare le misure di sicurezza classiche. L’alternativa per una maggiore sicurezza dei pagamenti da mobile risiede soprattutto nella biometria: impronte digitali, riconoscimento dell’iride, della voce sono destinati a diventare sempre più fondamentali per garantire un livello di sicurezza superiore. Tanto che il volume di transazioni regolato con la biometria passerà dai 404 miliardi di dollari del 202o agli oltre 3 trilioni di dollari del 2025, per un sorprendente incremento di oltre il +650% in appena un quinquennio. Questo sviluppo sarà alimentato da un maggiore utilizzo dei sistemi sviluppati dai big dell’ICT (come Apple Pay e Samsung Pay), sia per i pagamenti in remoto che in negozio, che hanno già adottato metodi per l’autenticazione biometrica.
Eppure, anche se le capacità biometriche raggiungeranno il 95% degli smartphone a livello globale entro il 2025, solo il 35% di questi dispositivi sarà effettivamente utilizzato per la realizzazione di pagamenti biometrici nell’eCommerce . Infatti, nel commercio on line la biometria farà abbastanza fatica a imporsi, soprattutto per la persistenza dei pagamenti con carta basati su dati memorizzati. Per forzare questa abitudine, comoda per gli utenti ma svantaggiosa per la sicurezza informatica, occorreranno sforzi significativi da parte delle parti interessate per spingere le transazioni verso metodi protetti biometricamente. Al contrario, i pagamenti mobili senza contatto saranno uno dei principali motori dell’aumento della biometria, con il numero di transazioni mobili garantite biometricamente stimato in aumento di oltre il 520% tra il 2020 e il 2025. L’unico ostacolo al pieno successo in questo ambito è rappresentato dalla sempre maggiore diffusione delle carte contactless, che non richiedono alcun passaggio di verifica aggiuntivo e dunque fanno a meno anche della biometria. Anche su questo fronte serviranno delle azioni ad hoc da parte dei fornitori di servizi di pagamento, che dovranno escogitare delle soluzioni per rendere compatibile la sicurezza con la velocità di acquisto.