Offrire una gestione integrata e puntuale del processo di acquisto online, dalla ricerca delle referenze alla consegna a casa in poche ore, per arrivare alla finalizzazione della transazione attraverso il pagamento. Amazon, il colosso del commercio online, ha compreso già da tempo l’importanza di semplificare il pagamento rendendolo parte integrante del customer journey. Ecco perché, dopo l’esperienza maturata in decine di mercati esteri, è approdato nella primavera scorsa anche in Italia Amazon Pay, il servizio che permette di pagare gli acquisti compiuti online sui siti di Ecommerce esterni utilizzando i metodi di pagamento associati al proprio account Amazon, senza dover digitare nuovamente le credenziali d’accesso o gli estremi della carta di credito. Secondo dati della società, Amazon Pay vanta già oltre 33 milioni di clienti (il 10% circa della base utenti Amazon nel mondo) in 170 paesi. Oltre la metà di questi 33 milioni sono clienti Prime ovvero i clienti Amazon più fedeli e attivi e circa un terzo dei pagamenti Amazon Pay è stato realizzato da un dispositivo mobile. I numeri del fenomeno li snocciola Giulio Montemagno, General Manager di Amazon Pay Europe, che commenta: «Il trend senz’altro più rilevante è la crescita a due cifre dell’Ecommerce in Italia, con tassi addirittura a tre cifre per il mobile commerce e un controvalore scambiato di 30 miliardi circa. Parallelamente a questo trend, cresce il successo di Amazon, che viene premiato per la semplicità del processo d’acquisto, l’esperienza utente raffinata e la sicurezza».
Merchant: migliora il tasso di conversione
Il pagamento gioca un ruolo fondamentale nel fluidificare l’esperienza d’acquisto e sono in molti a credere che la
chiave di volta sia la semplificazione. Amazon gioca in casa, ovviamente, avendo già a suo favore il presidio end-to-end del processo d’acquisto online. Naturale, quindi, spingersi verso i pagamenti digitali, quell’ultimo miglio così fondamentale per il successo delle iniziative di Ecommerce. Amazon Pay è un servizio gratuito per l’acquirente, per il quale non è previsto il pagamento di alcuna commissione. Diverso, invece, il discorso per l’eSeller, che dovrà corrispondere ad Amazon 35 centesimi per ciascuna transazione, oltre al 3,4% del valore degli acquisti per movimenti fino ai 2.500 euro mensili, con commissioni che si riducono progressivamente per le vendite che superano questo limite. «Un mese fa – spiega il manager – abbiamo siglato una partnership con Banca Sella, per includere Amazon Pay all’interno del circuito Gestpay. I clienti del gruppo biellese avranno, quindi, a disposizione un nuovo strumento di pagamento facile, immediato, sicuro e a costo zero. Gli esercenti, invece, potranno offrire Amazon Pay tra i sistemi di pagamento supportati». Sarà sufficiente inserire username e password del proprio account Amazon sul sito dell’esercente per completare la transazione.
Acquirenti: pagamenti più veloci
Con Amazon Pay si riduce significativamente il tempo necessario per il pagamento, perché non sarà più necessario ricordare password o dover reinserire i dettagli del metodo di pagamento privilegiato e della spedizione sui diversi siti di commercio online. «I vantaggi sono evidenti per entrambe le parti della transazione – prosegue Montemagno –. Per i consumatori si traduce in una maggior sicurezza e intuitività, per i merchant invece significa meno frodi, informazioni sul cliente sempre aggiornate e un valore del carrello più alto, grazie all’integrazione seamless del pagamento all’interno del processo d’acquisto, che migliora il tasso di conversione in fase di check out».
Multicanalità, voce e social commerce
Tra i primi clienti a offrire la possibilità di pagare con Amazon Pay integrato con Gestpay ci sono Camicissima, Europ Assistance, Vueling e Giordano Vini. «Questo è un mercato molto strategico per noi – ammette –. Vogliamo giocare un ruolo di primo piano nei pagamenti digitali, guidati dal mantra della customer experience». Il leit motiv della società è “beyond the button”, che rende bene l’impegno a garantire pagamenti ultraveloci, che si possano finalizzare schiacciando “invio” sulla tastiera del notebook o con un semplice “tap” sullo smartphone. «Questa formula esprime al meglio il nostro orizzonte, improntato sugli obiettivi della multicanalità e del voice. Quest’ultimo, in particolare, è un elemento per noi fondamentale ed è nostra precisa intenzione implementare le transazioni via voce nell’arco dei prossimi due, massimo tre anni. Guardiamo anche ai wearable ma non sono, in questo momento, una priorità strategica come la voce». Lato multicanalità, invece, il manager guarda agli esempi delle grandi economie orientali, Cina in testa. «Il successo di WeChat e dell’Ecommerce operato attraverso le app di messaggistica è un fenomeno che stiamo monitorando molto attentamente, che sono certo arriverà presto anche qui in occidente. L’esperienza d’acquisto, in questo caso, è interamente multicanale, l’importante è cortocircuitare sull’App tutto il customer journey, dal catalogo alla finalizzazione del processo d’acquisto, per arrivare fino al pagamento». Altra area “calda” alla quale Amazon guarda con interesse è quella del social commerce, come dimostra la partnership siglata negli Stati Uniti con Curalate, che permette di finalizzare i propri acquisti direttamente su Instagram, tramite la piattaforma Like2Buy, con un semplice “tap” sullo schermo dello smartphone.
20 dicembre 2017
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