redazione
La Norvegia potrebbe diventare una società senza più contanti, entro il 2020. È quello che predice l’organizzazione finanziaria Finans Norge, basandosi sulle statistiche, secondo le quali soltanto il cinque per cento delle transazioni norvegesi prevedono l’uso di denaro contante. Mentre in Italia si dibatte dell’opportunità o meno di rendere obbligatorio il POS per gli esercenti, nel Paese nordico nel corso di quest’anno c’è stato un aumento dell’8,6 per cento nell’utilizzo di carte e le persone sono sempre meno inclini ad usare denaro cash. Soltanto Regno Unito e Svezia hanno percentuali ancora inferiori rispetto all’uso di contanti per i pagamenti.
Secondo Finans Norge, che rappresenta oltre 200 istituzioni e gruppi finanziari in Norvegia, ci sarebbero i presupposti per arrivare a una società senza contanti e questo potrebbe anche porre fine alla criminalità finanziaria, come il riciclo di denaro sporco e le rapine.
Non mancano gli oppositori della teoria, secondo i quali se si ponesse fine alle operazioni di cassa, ne risentirebbe la privacy delle persone. Guri Melby, membro del partito Venstre, ad esempio, sottolinea che alle persone dovrebbe essere consentito effettuare transazioni senza che sia tutto registrato. Vivere in una società senza contanti, dice Melby, non significherebbe abbattere la criminalità, in quanto esistono già molte frodi legate ai pagamenti elettronici, alle carte di credito e ai nuovi metodi di pagamento, come Bitcoin e pop-up.
Anche Datatilsynet, l’Autorità norvegese per la protezione dei dati, è contraria all’ipotesi di una società senza contanti, in quanto se alla gente non fosse più consentito pagare preservando l’anonimato, si creerebbe un problema anche dal punto di vista politico.