Domenico Aliperto
Da domani Bergamo sarà un gigantesco laboratorio a cielo aperto per elaborare nuove strategie di diffusione della cultura e dell’uso dei pagamenti innovativi. Cashless City è il progetto, firmato CartaSì con la partnership di Mastercard, Visa e UbiBanca, che intende dimostrare che la collaborazione tra Pubblica amministrazione, sistema bancario, imprese ed esercenti può rivelarsi fondamentale nella guerra al contante. Come? Attraverso la comunicazione (è già on line il sito www.cashlesscity.it, a cui corrisponde anche una specifica app), la spinta propulsiva di dieci “pionieri” del cashless, che proveranno a vivere e a comprare senza toccare la cartamoneta, e con l’installazione di una cinquantina di POS negli uffici comunali, dall’Anagrafe ai Tributi passando per la Polizia locale.
Ma visto che ad estrarre la carta di credito fuori dal portafogli alla fine deve essere il consumatore, gli ideatori del programma hanno deciso di attivare anche un sistema di incentivi, personali e collettivi. Si tratta di un concorso (aperto anche ai non residenti in Bergamo) a tutti gli effetti: dopo aver effettuato un acquisto con carta o con qualsiasi altro sistema di pagamenti innovativi, inclusi quelli di prossimità via smartphone, si fotografa la ricevuta e si carica l’immagine sulla app. Il titolare della carta e l’esercente partecipano così all’estrazione dei premi individuali settimanali e mensili (buoni spesa da 100 e 500 euro fruibili nei negozi di tutto il territorio). Alla vincita dei (per ora non meglio precisati) premi collettivi per la città, invece, concorrono tutti i pagamenti effettuati con carte, anche quelli per i quali non si carica la foto dello scontrino sulla app, che vengono monitorati sul sito dedicato all’iniziativa, che ospiterà inoltre interviste e reportage sull’andamento del programma.
«Nonostante l’Italia sia il quarto Paese europeo per dimensioni dal punto di vista del transato attraverso i pagamenti elettronici, in termini di percentuale di utilizzo si attesta al 14,3% – ha spiegato stamattina a Bergamo Laura Cioli, amministratore delegato di CartaSì, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto – contro la media del 31,8% dei Paesi con cui ci confrontiamo di solito (Germania, Gran Bretagna, Spagna, Francia) mentre la regione scandinava tocca punte del 46,8%. Secondo i dati in nostro possesso, nella Penisola non mancano né le carte né i POS: mancano la voglia e le occasioni di utilizzarli. Recuperare il gap significa quindi creare coinvolgimento e sistemi di incentivazione, mobilitare cittadini e imprese, e naturalmente ampliare e migliorare la rete di accettazione cashless».
Come detto, domani 2 aprile comincia la fase di “riscaldamento”, con la open call che selezionerà i dieci cittadini che “vivranno cashless”, seguiti passo passo dalla stampa locale, fino al 24 aprile. Terminato il rodaggio, il progetto diverrà operativo a partire dal 4 maggio per sfruttare anche il volano di Expo e arriverà a conclusione a fine 2015, quando si raccoglieranno e presenteranno i risultati con l’intenzione di esportare l’iniziativa in un’altra città.
«Bergamo è stata scelta prima di tutto per le sue caratteristiche demografiche e per la buona infrastrutturazione tecnologica», ha detto il sindaco Giorgio Gori, «ma la nostra amministrazione ha molto a cuore il tema della semplificazione e dell’accessibilità, per questo abbiamo accettato con entusiasmo e orgoglio di ospitare il progetto». Ancora non si sa quali sono le candidate per la seconda edizione del progetto, ma Cioli precisa che si tratterà di altri centri con caratteristiche simili a Bergamo: quindi non troppo estesi (la città lombarda conta circa 300 mila abitanti) e con un’offerta di servizi e terminali in grado di sostenere l’iniziativa.