Il Salone dei Pagamenti 2016 è stata una occasione per fare il punto sul ruolo della digitalizzazione nei processi di pagamento da e vero la Pubblica Amministrazione anche nella prospettiva di sviluppo di progetti di PA 4.0 in grando di intrecciarsi e svilupparsi anche in sinergia con progetti Industry 4.0. In questo senso si è snodato il Panel “Servizi di pagamento evoluto a supporto della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: pagoPa e case study con il servizio CBILL”. In questa circostanza Maurizio Pimpinella, presidente AIIP ha sottolineato l’importanza di leggere il cambiamento in corso, non solo nell’accezione del cambiamento tecnologico e nemmeno o non solo di quello determinato dalla presenza di Over The Top, ovvero da aziende ad altissimo contenuto tecnologico e dalle startup Fintech, quanto del fenomeno che arriva dal cambiamento determinato dalla percezione dell’importanza dei digital payment da parte del “grande pubblico”, sia in generale, nella vita di tutti i giorni sia e soprattutto nei rapporti tra cittadini e servizi pubblici e pubbliche amministrazioni in generale.
Pimpinella osserva che la priorità è quella didigitalizzare il Paese, digitalizzare l’Italia e in questo senso entrano in gioco le procedure di incasso e pagamento come una concreta congiunzione tra Stato e cittadinanza, tra PA e imprese.
Dare velocità, effcienza ed efficacia a questo rapporto significa dare maggiore forza al rapporto tra Italia ed italiani. La digitalizzazione ha poi un secondo ma non meno importante obiettivo sociale e professionale, vale dire quello di consentire una diversa gestione del tempo con livelli di efficienza che possono permettere di dare risposte nuove anche alla gestione del tempo “personale” dei citttadini.
Simona David Responsabile Business & Operation CBI ha portato l’attenzione sulle soluzioni concrete e sul ruolo di CBILL, uno strumento che permette di digitalizzare i servizi della Pubblica Amministrazione. Simona David ha voluto enfatizzare il fatto che non si deve avere timore di spezzare i legami con il passato, con l’Agenda Digitale, grazie anche al nuovo quadro normativo che arriva dalla PSD2, ma occorre una trasformazione culturale per preparare gli italiani al cambiamento. Il panel ha poi ricordato che quasi dieci milioni di italiani non hanno rapporti bancari di nessun genere e in questo senso c’è un ruolo fondamentale da svolgere da parte di realtà come Gruppo CBI, come AgiD, come tanti altri attori che devono favorire questo cambiamento. Simona David ha sottolineato che se un tempo i processi di pagamento appartenevano alle banche e ai circuiti: oggi appartengono alla tecnologia, ai social, alla collettività e in questo contesto i pagamenti digitali possono migliorare i rapporti tra Pubblica Amministrazione e cittadini italiani, possono capitalizzare il tempo che ognuno di noi ha a disposizione.
In questo senso Pimpinella ha poi evidenziato quanto sia importante la formazione e l’educazione finanziaria a tutti i livelli ma soprattutto nelle scuole per far crescere una vera cultura dei digital payment nelle nuove generazion per fare in modo che la crescita non sia soltanto dell’Italia, ma degli italiani.
Spostando l’attenzione al ruolo di una operazione importante come PagoPA il panel ha discusso i dati consegnati dall’ultimo censimento di metà 2016 che segnalava un numero di adesioni a PagoPA pari a 14.038 amministrazioni, di cui 8692 istituti scolastici ed università (ossia il 91,95% del totale), 4.799 Comuni (55,52%).
Nel secondo trimestre di quest’anno sono transitate su PagoPA 139.791 operazioni di pagamento, di cui oltre la metà a maggio per la scadenza del bollo auto, reso disponibile per il pagamento dal sito delle Regioni Veneto, Piemonte e Marche. Un segnale concreto sul fatto che le iniziative virtuose ci sono e che seppure davanti a una strada che appare ancora in salita, ci sono le condizioni per trasformare il Paese.
Per Pimpinella, la digitalizzazione deve dare efficienza in una prospettiva di accessibilità e usabilità. Ovvero, le operazioni di pagamento non devono più rappresentare un momento di frizione tra le parti coinvolte, bensì un’occasione per unire, condividere visioni ed opportunità in un mondo in continua evoluzione. Il pagamento digitale è un fattore di abilitazione ai servizi e un punto di incontro tra domanda e offerta, di qualsiasi genere. Non bisogno mai dimenticare che ogni euro transato digitalmente, anziché cash, è in grado di generare informazioni, in ogni contesto, compreso quello della Pubblica Amministrazione, utili per offrire sempre qualcosa di meglio al consumatore, ai cittadini, alla collettività.
La competitività dell’Italia a livello internazionale si gioca anche su questa partita, per attrarre investitori è necessario avere un contesto in cui il digital payment sia correttamente ed effciamente parte di un progetto per la PA 4.0 e sia integrato nelle grandi progettualità strategiche del Paese come ad esempio quelle per l’Industria 4.0 e per le Smart City e la Smart Mobility.
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Tutto quello che c’è da sapere sul Salone dei Pagamenti
Il Salone dei Pagamenti 2016, dal 9 all’11 Novembre a Milano
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