La pandemia sembra aver cambiato le priorità delle Pmi europee, che ora sembrano sempre più decise a puntare sulla crescita e l’innovazione. La grande domanda è se i team finaziari e amministrativi saranno pronti a raccogliere questa sfida: lo testimonia un rapporto pubblicato da Soldo, la piattaforma europea di spend management, effettuato da Coleman Parkes, istituto di ricerca internazionale che ha nei mesi scorsi intervistato oltre 900 CFO, di cui il 22% in Italia, e dirigenti finanziari delle piccole, medie e grandi imprese europee. Tra le principali notizie è che quasi tre quarti (il 70%) delle PMI europee sta puntando sulla crescita nei prossimi 12 mesi, con il 44% che afferma che la propria strategia sarà tesa a raccogliere nuovi capitali e un terzo (33%) che si aspetta di crescere attraverso fusioni e acquisizioni. Per il 69% delle pimi italiane la crescita riguarderà il fatturato (contro un dato medio EU del 74%), che per il 46% sarà inferiore al 10%, per il 23% superiore al 10, per il 14% in calo rispetto all’anno precedente, mentre solo il 17% delle aziende italiane non prevede scostamenti.
Ma le previsioni, specialmente se fatte senza strumenti adeguati possono rivelarsi fallaci: il 48% dei team di Finanza e controllo europei ritiene di avere sovrastimato la crescita (44% in Italia di cui il 14% per eccesso importante); il 40% – che diventa 47% in Italia – di averla stimata correttamente o il 10% (7 in Italia) di averla sottostimata. Non a caso il rapporto evidenzia anche che il 72% dei CFO europei crede che una maggiore visibilità, controllo e supervisione delle spese possa avere un impatto positivo sulla crescita delle entrate. Ecco perchè i dipartimenti amministrativi si stanno concentrando su investimenti in tecnologia, e in particolare verso strumenti di automazione. Due terzi degli intervistati (66%) cita gli investimenti in tecnologia IT e automazione come fattori chiave della redditività, mentre quasi tre quarti (74%) ha già scelto di investire in automazione per gestire le spese dei dipendenti – campo in cui Soldo è specializzata -, con un 71% che lo ha fatto per gestire le spese di marketing e pubblicità.
Ke sfide alla crescita non possono essere risolte solo dalla tecnologia: il 66% dei CFO che lamenta la ancora scarsa comunicazione tra il team amministrativo e il resto dell’azienda come una barriera, insieme a quella con il board (64%). Secondo Soldo, insomma, i team amministrativi dovranno essere in grado di agire come agenti di cambiamento, guidando l’agilità e l’innovazione in tutto il business.
Secondo Josh Bell, General Partner di Dawn Capital: “Le imprese che mirano a rimettersi sul binario della crescita dopo la pandemia, o raccogliendo capitale o attraverso acquisizioni, prima di tutto hanno bisogno di semplificare tutta la confusione finanziaria, che si tratti di bilanci, carte di credito, note spese, per concentrarsi su ciò che è importante nel business. Un’altra sfida chiave è capire come spendere saggiamente il denaro per la crescita. La più grande opportunità persa che vediamo è quella in cui le aziende raccolgono enormi somme di denaro ma non le spendono in modo appropriato su aree vitali come il talento perdendo la crescita”.
Mariano Dima, Presidente di Soldo aggiunge: “Con così tante PMI in Italia e in Europa orientate alla crescita, la pressione principale ricade sui team amministrativi e finanziari per garantire una visione olistica della spesa, controllare i costi e implementare sistemi che forniscano all’azienda un livello di conoscenza dei dati in tempo reale, essenziale per guidare la crescita in qualsiasi scala avvenga. Ma senza gli strumenti giusti, i dipartimenti amministrativi sprecheranno senza dubbio tempo prezioso che potrebbe essere speso meglio in iniziative a pieno sostengo della crescita strategica”.