Quali sono le variabili che influenzano i consumatori nella scelta degli strumenti di pagamento innovativi piuttosto che dei contanti? Questo l’obiettivo di uno studio condotto da AppQuality, insieme all’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, condotto in un momento in cui la crescita dei pagamenti digitali appare evidente (+23% di transazioni digitali in Italia nei soli primi sei mesi del 2021). Lo studio, della durata di un mese, ha coinvolto una community di differenti tipologie di utenti: persone comuni, dal pensionato all’insegnante, fino a liberi professionisti e casalinghe, raggruppati in base all’età, dai 21 ai 61 anni. Sono stati coinvolti sia utenti altamente digitalizzati – ossia persone tendenzialmente più portate a sperimentare spontaneamente le più recenti innovazioni – sia chi, invece, fa più fatica a comprendere i vantaggi del digitale e a fidarsi di questi strumenti. Per un mese i partecipanti hanno compilato un diario digitale dopo ogni pagamento effettuato in negozio, annotando, tra gli altri fattori, il metodo di pagamento utilizzato, la tipologia di esercizio commerciale, l’importo della transazione e l’esperienza d’acquisto.
Lo studio è stato suddiviso in tre diversi periodi, durante i quali sono state assegnate ai partecipanti delle missioni. Nella prima missione è stato chiesto ai partecipanti di effettuare acquisti da meno di 5 euro fino ad oltre i 25 euro, senza indicazione del metodo di pagamento da utilizzare. Questa prima fase, della durata di una settimana, è servita ad osservare il comportamento di acquisto senza influenze esterne. Nella seconda settimana è stata introdotta un’influenza esterna volta ad alterare il comportamento d’acquisto abituale. La seconda missione, infatti, prevedeva di spendere le stesse cifre utilizzando carte contactless, app di Mobile Payment e almeno un’applicazione tra PostePay, PayPal, Bill, Bancomat Pay, App Ticket Restaurant e Satispay. Nel terzo periodo, infine, i partecipanti hanno potuto scegliere di nuovo liberamente lo strumento di pagamento preferito, permettendo ad AppQuality di osservare eventuali cambiamenti nel comportamento di acquisto dopo la fase di “forzatura”. Il risultato è stato aumento dell’utilizzo delle carte contactless: infatti nel primo periodo di analisi, il contante risultava il metodo di pagamento più utilizzato (58% delle transazioni), mentre poco meno di 1 pagamento su 4 avveniva tramite Carta Contactless (22% delle transazioni). Il contante, inoltre, veniva principalmente scelto per le spese di piccolo importo, mentre per importi superiori ai 10 euro erano preferiti metodi alternativi.
La forzatura della seconda settimana ha però prodotto i suoi effetti: nella terza settimana, infatti, il contante è stato scelto per il 33% delle transazioni, mentre l’utilizzo delle carte contactless è salito al 43% delle transazioni. Anche le transazioni nelle fasce 0-5 euro e 5-10 euro hanno visto un netto incremento nell’utilizzo di smartphone ad appannaggio del contante. Il cambiamento di comportamento è più netto nel caso degli utenti meno digitalizzati, che hanno apprezzato maggiormente l’innovazione dei sistemi cashless. “Secondo lo studio, la scelta del metodo dei pagamenti è influenzata principalmente da fattori quali la velocità e la comodità. Smartphone e Carta Contactless rispondono alle esigenze di velocità, ma sono anche utilizzate come metodo abitudinario. La sicurezza, invece, non sembra incidere particolarmente nella scelta” ha evidenziato Luca Manara, Ceo di AppQuality.