Finanzieremo i partiti con un sms

Pubblicato il 30 Mar 2016

Mauro Bellini

Illustrazione fornita da Shutterstock*

C’è voluto un po’ di tempo, per la precisione 2 anni e quasi 90 giorni dal momento in cui la Legge 21 febbraio 2014, n. 13 chiamata a disciplinare l’abolizione del finanziamento pubblico diretto ai partiti diventasse realtà. La normativa è stata prevista allo scopo di creare le condizioni per una maggiore trasparenza e per una maggiore democraticità dei partiti grazie anche a una forma di disciplina nelle modalità di contribuzione volontaria.
In occasione delle elezioni amministrative previste in primavera sarà pertanto possibile fornire contributi ai partiti utilizzando la stessa metodologia che abbiamo imparato a conoscere grazie alle donazioni per le campagne di solidarietà. Potremo finanziare il nostro partito con un sms, con un telefonata dal telefono fisso o potremo utilizzare una app. Si tratta, come previsto di microdonazioni che non potranno superare i 2 euro, mentre la soglia per le offerte tramite telefono fisso potrà arrivare a 10 euro.

Tra i temi più delicati che questa ha dovuto affrontare nel percorso di approvazione c’è certamente quello della privacy. A questo riguardo le raccomandazioni del Garante della Privacy si sono focalizzate sui temi della riservatezza delle informazioni, del consenso e dell’operatività. Il primo principio riguarda il fatto che le donazioni potranno essere effettuate solo ed esclusivamente dalle persone fisiche, le società non potranno effettuare queste donazioni.
Dal punto di vista dell’organizzazione ciascun partito avrà uno stesso numero presso ogni compagnia telefonica e sfrutterà il consorzio che è stato attivato dalle compagnie telefoniche per gestire le donazioni. In altre parole lo stesso numero sarà valido per tutte le compagnie telefoniche e rimarrà sempre lo stesso. Potremo cioè memorizzarli come numeri di riferimento per tutte le occasioni nelle quali arriveranno richieste per donazioni.
In particolare i numeri faranno parte della famiglia dei “499” e saranno numeri a 6 cifre.

Dal punto di vista della privacy le raccomandazioni del Garante della Privacy indicano poi che le donazioni si possano effettuare con la “protezione” delle compagnie telefoniche cui è affidata la gestione della segretezza di queste “azioni” sensibili. E’ evidente che questo tipo di donazioni rivelano o possono aprire una finestra sulle nostre convinzioni politiche o comunque su una nostra attenzione politica. E’ pertanto fondamentale che questa azione sia correttamente e completamente mascherata dalle compagnie telefoniche. Operativamente nel momento in cui viene inviata la donazione la compagnia telefonica provvederà a richiedere attraverso un sms una richiesta di autorizzazione al trattamento dei dati sensibili. La donazione potrà essere concretizzata solo in presenza di questa autorizzazione. E’ previsto che la donazione diventi pubblica nel caso in cui il valore delle donazioni superi i 5000 euro.

Per temere memoria delle donazioni potremo richiedere con un sms alla compagnia telefonica un dettaglio di tutte le donazioni effettuate.
Nel caso infine qualcuno dovesse prendere possesso del nostro cellulare ed effettuare donazioni al nostro posto sarà possibile richiedere un rimborso alla compagnia telefonica (non al partito) con un mese di tempo rispetto al momento in cui la donazione è stata addebitata e con una modalità che verrà resa pubblica sulle pagine web che le compagnie telefoniche metteranno a disposizione sui propri siti

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