Ci siamo. Con il 13 gennaio 2018 siamo entrati nella PSd2 ed è ufficialmente iniziato quel fenomeno cui non pochi analisti hanno attribuito il ruolo di attore primario della digital transformation del mondo bancario. E siamo davanti a una evoluzione-rivoluzione che è destinata a cambiare (piaccia o non piaccia) tanto il nostro modo di intendere e gestire i pagamenti, ovvero una delle fasi più frequenti e importanti nei nostri rapporti sociali e professionali, quanto il “modo di fare banca“, sia da parte delle banche, sia da parte di soggetti che sino a qualche tempo fa mai avremmo pensato di considerare come fornitori di “servizi di tipo bancario“.
PSd2: la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
Il 13 gennaio, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale è entrata in vigore la direttiva europea 2015/2366, ben nota come PSD2. PagamentiDigitali.it ha seguito tutti i passaggi relativi al processo di recepimento e ha offerto una serie di interpretazioni e di chiavi di lettura di una Direttiva (grazie prima di tutto agli interventi e ai servizi del nostro coordinatore editoriale Roberto Garavaglia nell’ambito del ciclo Analisi PSD2) che ha una rilevanza economica e soprattutto sociale di portata rivoluzionaria. La PSD2 è apparsa subito come un fenomeno in grado di ridisegnare prima di tutto lo scenario e il mercato europeo dei pagamenti, ma anche di tracciare una linea importante di “rottura” con il passato, favorendo lo sviluppo di un nuovo panorama competitivo, con nuove regole del gioco che permettono a nuovi attori di “partecipare a questo gioco“. Ma nella rottura/evoluzione promossa dalla PSD2 ci stanno anche le premesse di quel nuovo modo di fare banca, più aperto, più accessibile, più facile, tanto per i clienti quanto per le imprese, che è stato battezzato Open Banking. Un modo di “fare banca” che presumibilmente sta già mettendo in discussione le vecchie logiche e gli equilibri più tradizionali.
Vantaggi, opportunità e scenari legati alla PSD2
La PSD2 è un vettore di profondi cambiamenti, vogliamo provare a sintetizzare, anche con qualche forzatura, per disegnare il profilo dei nuovi scenari legati agli effetti di questa direttiva.
La direttiva PSD2 offre ai consumatori maggiori opportunità di scelta anche nella facoltà di utilizzare servizi diversi da quelli offerte dalle banche (ovvero di terzi o TPP, Third Party Provider) per effettuare operazioni di pagamento, ma anche per richiedere prestiti o per effettuare investimenti.
Per i consumatori si può certamente prevedere un miglioramento a livello di customer experience.
Eliminazione di qualsiasi sovrapprezzo per chi utilizza sistemi di pagamento digitale (leggere l’interessante servizio di Roberto Garavaglia al riguardo: Ora è proibito applicare un sovrapprezzo al consumatore che usa uno strumento di pagamento elettronico )
Costi più contenuti e controllati
Le commissioni interbancarie non potranno essere superiori allo 0,2% del valore dell’operazione stessa per i pagamenti tramite carte di debito, e allo 0,3% in caso di pagamenti tramite carta di credito. In concreto le nuove regole faranno risparmiare i consumatori europei e aumenteranno i diritti dei consumatori/cittadini con una riduzione della responsabilità nel caso di pagamenti non autorizzati. Viene ridotta la franchigia che pesa sulle tasche del consumatore per regolare le spese non riconosciute che sono state attivate prima della denuncia di furto della carta di credito. (scendono da 150 a 50 euro)
Pagamenti e operazioni da effettuare con maggiore facilità. Solo per fare un esempio, estremamente comune, se nella registrazione a un nuovo sito viene oggi proposta una formula di registrazione del tipo (accedi con Facebook o con Twitter o con Google) così, grazie alla direttiva PSD2 i consumatori che utilizzano un determinato conto corrente presso un determinato brand saranno nella condizione di effettuare pagamenti o di accedere a tutte le informazioni come quelle legate alla rendicontazione bancaria, utilizzando in modo trasparente applicazioni realizzate da TPP (appunto le terze parti autorizzate) che con le soluzioni basate sulle API saranno in grado di far dialogare in modo sicuro i sistemi di tutti gli attori che operano su tutta la filiera del payment. In concreto, sarà possibile acquistare e pagare una canzone (ad esempio) su iTunes interfacciandosi direttamente con la propria banca. Senza intermediari.
Pagare la spesa con il credito telefonico? Ci siamo quasi
Abilitazione del credito telefonico come modalità di pagamento in alcuni casi, ovvero per alcune tipologie di beni e servizi (da leggere l’interessante servizio sul tema: Tutto quello che avreste voluto pagare con il credito telefonico, ma non avete mai osato chiedere)
Nuove opportunità per i retailer
I retailer potranno accettare pagamenti superando o meglio ancora bypassando tutto il mondo delle intermediazioni con evidenti possibili vantaggi in termini di maggiore efficienza, di riduzione dei costi legati al payment e di attivazione di procedure di rimborso più rapide.
La PSD2 pone poi il consumatore al centro e impone di rivedere le regole relative a tutti i pagamenti digitali effettuati con qualsiasi strumento digitale: online, device mobile, bancomat, carte, App, wearable e viene a regolare tanto le transazioni effettuate dagli utenti quanto quelle relative alle aziende.
Maggiore apertura ma anche maggiore sicurezza
La PSD2 invita e impone di affrontare in modo nuovo il tema della sicurezza. La Direttiva intende rendere più sicuri tanti i pagamenti digitali quanto l’ecosistema di servizi e di accesso ai dati che accompagna il payment.
I contenuti della normativa aprono allo sviluppo di tutta una serie di misure di sicurezza e di protezione della privacy che devono da una parte garantire maggiore tranquillità ai consumatori e dall’altra devono essere sviluppate per poter affrontare le naturali evoluzioni e accelerazioni di un mercato come quello digitale dove l’innovazione è innovazione anche per le possibili minacce. E dunque dalla PSD2 arrivano indicazioni stringenti anche dal punto di vista delle verifiche e degli audit periodici sui KPI che definiscono i parametri di sicurezza.
Accesso ai dati dei clienti: il ruolo dei Big Data
E’ questo uno degli aspetti più rivoluzionari della PSd2: l’accesso ai dati dei clienti (previa autorizzazione dei clienti stessi, giova sempre ricordarlo). Da una parte, grazie al servizio Account Information Service (Aisp) il consumatore/pagatore è nella condizione di ottenere, attraverso una interazione online, tutte le informazioni complete su tutti i propri conti di pagamento. Nello stesso tempo però gli Aisp sono nella condizione di poter utilizzare i dati del cliente, una volta ottenuto il consenso del diretto interessato e naturalmente per scopi coerenti con la natura del servizio.
Questo aspetto è rivoluzionario nella misura in cui si aggancia e si integra con le piattaforme di Big Data e Data Science del mondo bancario o del mondo Fintech (e non a caso l’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence del Politecnico di Milano rileva la forte attenzione del mondo banche alle soluzioni Big Data. La creazione di nuovi prodotti e nuovi servizi passa inevitabilmente attraverso un uso strategico di piattaforme di Big Data per lo studio dei comportamenti, dei gusti, delle esigenze di ciascun cliente da mettere in relazione con i dati “operativi” dei clienti allo scopo di personalizzare le offerte e avvicinarle in modo più preciso alle esigenze di ciascun consumatore.
Apertura ad altri attori OTT e Fintech
L’innovazione nei pagamenti digitali passa anche attraverso l’innovazione nei device che permettono di attuare i pagamenti digitali. Il Mobile payment è una realtà e lo diventerà anche l’Internet of Things payment ovvero il pagamento tramite oggetti intelligenti, così come è imminente il passaggio dalla sperimentazione alla diffusione in forma massiva di strumenti di pagamento integrati in wearable o integrabili in prodotti che hanno una vita operativa che in taluni casi non richiedono nemmeno la nostra presenza, come ad esempio apparati per la gestione dell’energia che “autonomamente” nelle logiche Smart Home si “preoccupano” di misurare prima e di pagare poi per i servizi erogati.
Cosa cambia per le Fintech e con le Fintech
Se per gli OTT il payment è una nuova opportunità da collegare e integrare con i core business attuali in coerenza a una strategia che vede nel dato e nella conoscenza più completa dei consumatori il suo vero punto di caduta e in una grande sfida sulle logiche e sulle opportunità legate alla Data Driven Economy e alla Data Monetization, per le Fintech, per le Startup che nascono sul mondo del payment o vicino al mondo del payment ,questa appare, anche per loro, come una grande occasione.
La Psd2 offre a molte di queste realtà la possibilità di erogare servizi che aggiungono valore a quella fase intermedia che sta tra il cliente (inteso come colui che paga) e il gestore del conto di pagamento online. In questo ambito le banche saranno chiamate a competere alla pari con i new comers puntando sulle nuove opportunità di competizione e di innovazione dei servizi di pagamento. Banche dunque più aperte che si conquistano o si devono conquistare la fiducia del cliente lavorando sull’innovazione.
Una nuova relazione tra banca e cliente
Proprio per questo ci si aspetta una vera e propria esplosione del Fintech nei prossimi anni che potranno approfittare della possibilità, offerta dalla PSd2 di instaurare una nuova relazione tra banca e cliente. E che scenario si prospetta? A fronte di un settore che anche se non riesce a crescere tanto quanto altri paesi, soprattutto del Nord Europa, il digital payment italiano si muove eccome. Solo il Mobile payment ha visto una crescita di più del 50%, con un valore complessivo che si è lasciata alle spalle l’asticella dei 30 miliardi di euro e in generale, come stimato dall’Osservatorio Mobile Payment del Politecnico di Milano, i digital payment guardano all’obiettivo dei 100 miliardi di euro di transato nell’orizzonte 2019.
E uno dei valori e delle sfide della PSD2 sfida è proprio legata alla capacità di sfruttare i dati. Dai dati del cliente a quelli del contesto nel quale il cliente svolge le proprie operazioni e dunque ecco che i pagamenti digitali entrano di forza e di diritto nell’ambito dei Big Data. Forse e anche in questo senso il valore della nuova direttiva è nell’invito a tutti gli attori a concentrare l’attenzione sulla conoscenza del cliente in una competizione che deve trasferire questa conoscenza e queste opportunità proprio al cliente finale
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