Un’”etichetta” ESG per i prodotti finanziari retail. Uno strumento di comunicazione e di “garanzia” per supportare la scelta degli investitori, in particolare nel mondo retail. La European Securities and Markets Authority (ESMA), ha messo a disposizione della Commissione Europea i risultati di una ampia consultazione sui temi, sui requirements e sulle opportunità delle strategie finalizzate a favorire lo sviluppo di una finanza sostenibile.
Il risultato copre una serie di temi che vanno dalle azioni necessarie per rafforzare le fondamenta della finanza sostenibile, alle necessità di aumentare le opportunità per i cittadini, per le istituzioni finanziarie e per le imprese allo scopo di creare un impatto positivo in termini di sostenibilità e di gestione e riduzione dei rischi per i fattori che vanno a comporre i parametri e la misurabilità dei ESG Environmental, Social e Governance.
L’esito del lavoro realizzato dall’Esma guarda alla realizzazione di un innovativo e solido European regulatory framework in grado di gestire e supportare la transizione verso un sistema finanziario ispirato ai criteri della sostenibilità. Per questo Esma mette in evidenza la necessità primaria di garantire un facile accesso ai dati e più ancora ai criteri che definiscono e misurano la sostenibilità delle imprese e delle organizzazioni.
Le tre priorità di intervento in favore della diffusione dell’ESG
Nella fattispecie la relazione di Esma definisce tre grandi priorità e tre aree di intervento: si parte dal lavoro per ottenere un miglioramento nella definizione di standard condivisi per misurare i sustainable data, si prosegue con le attività necessarie per garantire una regolamentazione e una vigilanza effettivamente efficaci, sulla base di una standardizzazione dei dati condivisa a livello dell’UE con particolare attenzione alle aree relative ai prodotti finanziari emergenti, come le obbligazioni verdi e i prodotti che fanno riferimento a rating ESG. Ultimo, ma non meno importante, si sottolinea la necessità di sviluppare e sostenere un forte coordinamento e una forte cooperazione a livello internazionale.
E le tematiche abilitanti per arrivare a un Ecolabel
Nello specifico la consultazione avviata dall’Esma relativamente alle prospettive ESG Environmental Social Governance affrontano 5 tematiche fondamentali:
- I temi della divulgazione dei dati ESG. In questo ambito si avverte ancora una mancanza di standard in termini di sustainability reporting e l’Esma ha portato all’attenzione dell’EU Commission la necessità di definire delle linee guida sulle modalità di comunicazione
- Il lavoro specifico sui rating ESG. Il tema in questo caso attiene alle metodologie e alle logiche che guidano i provider di “dati” in modo da garantire trasparenza, comparabilità anche per la costruzione di un quadro normativo adeguato.
- Direttamente correlato al tema dei rating c’è poi, ovviamente, il tema dei benchmark, ovvero la possibilità di garantire al mercato l’opportunità di comparare i prodotti sulla base di benchmark che siano metodologicamente condivisi e che siano nella condizione di comprendere l’intero spettro dei parametri ESG (superando i rischi di benchmark attuali che insistono in modo prevalente sugli aspetti Environmental in particolare e che ancora pesano “poco” i parametri Social e Governance)
- Il tema degli eventuali EU green bonds rappresenta a tutti gli effetti un passaggio successivo, eventualmente abilitato dal consolidamento dei punti precedenti che potrebbe prevedere la creazione di una istituzione “terza” e indipendente per l’analisi e la valutazione degli standard relativi ai green bond a livello europeo.
- E arriviamo infine alla possibilità di una Ecolabel per retail sustainable financial products. Si potrebbe definire, come una sorta di marchio di qualità “parlante” in grado di dimostrare e testimoniare il tipo di impatto a livello ecologico dei prodotti finanziari. Un progetto ambizioso per il quale, come appare evidente, è necessario comporre il complesso “puzzle” di componenti legati ai dati, all’accesso, alla standardizzazione, alla misurabilità e comparazione sulla base di criteri condivisi e alla completezza stessa dei dati.