Utilizzare il Pos (Point of sale o terminale di pagamento) per pagare i propri acquisti è un’opzione che, per chi si rivolge al pubblico, deve obbligatoriamente essere fornita al cliente. La normativa che stabilisce tale obbligo è stata modificata nel tempo, fino a definire i requisiti e le sanzioni per chi non adotta il Pos obbligatorio, ma anche incentivi rispetto al suo utilizzo, sia per gli esercenti che per gli acquirenti.
In ogni caso, il principale vantaggio per chi mette a disposizione il Pos obbligatorio per i pagamenti è rispondere all’esigenza delle persone che, sempre di più, preferiscono concludere i propri acquisti con un pagamento digitale.
Pos obbligatorio: come funziona e quali sono le sue caratteristiche
L’obbligo di disporre di un Pos per i pagamenti da parte di esercenti e liberi professionisti è stato introdotto già nel 2012, senza sanzioni, con l’obiettivo di aumentare la tracciabilità dei pagamenti.
Le sanzioni per chi non rispetta il Pos obbligatorio sono state introdotte nel 2021 con il decreto legge 152/2021. Con le misure approvate dal Governo il 13 aprile 2022 per accelerare il raggiungimento degli obiettivi del PNRR, l’applicazione delle sanzioni è stata anticipata al giugno 2022. La multa prevista per chi non rispetta l’obbligo di disporre del Pos per i pagamenti da parte degli utenti è di 30 euro per ogni scontrino, a cui si aggiunge il 4% dell’ammontare del transato.
Il Pos obbligatorio vale per qualsiasi importo, compresi i micropagamenti. Ė invece limitato alla soglia di 5.000 euro il pagamento in contanti (precedentemente fissato a 1.000 euro), come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023.
Le categorie che devono attenersi al Pos obbligatorio sono coloro che si rivolgono al pubblico, in particolare:
- Esercenti, commercianti in negozi fisici e ambulanti
- Artigiani, che vendono i propri prodotti o servizi a privati, ad esempio falegnami o fabbri
- Professionisti, che si rivolgono direttamente al cliente: ad esempio medici, idraulici, commercialisti, architetti…
- Attività di ristorazione
- Attività ricettive
Con la Determinazione territoriale del 26 giugno 2023, il direttore delle Dogane ha esteso il Pos obbligatorio anche ai tabaccai, rivenditori di generi di monopolio, valori postali e valori bollati, che erano stati precedentemente esonerati.
Pos obbligatorio: perché integrarlo con il sistema di gestione aziendale
I vantaggi nell’utilizzo del Pos sono numerosi, a partire dal fatto che questo strumento risponde alla scelta crescente da parte dei clienti che preferiscono usare i pagamenti digitali. Secondo Confesercenti, in base a un’analisi dei dati Polimi, Istat, Banca d’Italia e CER, i consumi pagati con carta di credito o bancomat nel 2022 sono stati pari a 300 miliardi, in crescita del 20% rispetto al 2021: si stima che nel 2023 si raggiungeranno i 367 miliardi e nel 2025 si toccheranno i 529 miliardi di acquisti con moneta elettronica, superando così i pagamenti in contanti.
Il primo fondamentale vantaggio, dunque, è la soddisfazione del cliente. Sempre più persone preferiscono i pagamenti digitali al contante, anche grazie a iniziative come la lotteria degli scontrini, promossa dal Governo e riservata agli acquisti cashless, e le modalità di richiesta delle detrazioni fiscali, per cui è previsto l’obbligo di pagamento tracciabile, fra cui carta e bonifico.
Altri vantaggi del Pos sono: la possibilità di accettare diverse modalità di pagamento (contactless, tramite dispositivi wearable, tramite smartphone…), direttamente in valute diverse (ad esempio nel caso di clienti stranieri), la tracciabilità dei pagamenti, il monitoraggio costante delle transazioni, l’accredito direttamente sul conto, senza doversi recare spesso in banca per il deposito dei contanti.
Inoltre, l’utilizzo del Pos obbligatorio soddisfa anche i requisiti tecnici dal punto di vista fiscale, in quanto è possibile collegarlo agli strumenti di memorizzazione e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri, rendendo più semplice e immediata la procedura.
Pos obbligatorio: i costi
Secondo le stime di Confesercenti, tra commissioni, spese per utilizzo e installazione dei Pos, carte e bancomat costano agli esercenti oltre 5 miliardi l’anno. Su questo punto potrà intervenire l’accordo siglato il 27 luglio 2023 da Abi e Associazione dei prestatori di servizi di pagamento con Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Fipe.
Il protocollo prevede la riduzione delle commissioni per i pagamenti sotto i 30 euro e un ulteriore abbassamento dei costi per le transazioni sotto i 10 euro, con l’obiettivo di contribuire a diffondere maggiormente l’utilizzo dei pagamenti elettronici e di rendere più trasparente la comparazione dei costi per gli esercenti e le piccole imprese.
Inoltre, con il Bonus Pos, gli esercenti possono beneficiare del credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni eseguite con la carta.
Pos obbligatorio: guida alla scelta del dispositivo più adatto
Ci sono diverse tipologie di Pos disponibili, che variano in base alle esigenze di utilizzo e ai costi.
- Pos tradizionale, o “da banco”, è un terminale di pagamento costituito da un dispositivo collegato tramite linea telefonica al centro servizi. Può anche essere cordless, per agire nel raggio di circa 10 metri dalla base. Ė il dispositivo maggiormente utilizzato.
- Pos mobile, che si differisce dal Pos tradizionale perché funziona collegandosi alla rete GMS o GPRS, oppure semplicemente si collega allo smartphone o tablet tramite una app dedicata.
- Smart Pos, che uniscono le funzionalità del Pos tradizionale alla comodità del mobile, con un sistema operativo “smart” che comprende più app per accettare diverse tipologie di pagamento, ad esempio anche tramite QRcode.
Per effettuare una scelta sul miglior Pos obbligatorio per la propria attività vanno considerate diverse variabili, a partire dalle condizioni di utilizzo. Ad esempio, se l’attività viene svolta anche al di fuori della sede fisica, è opportuno optare su una soluzione mobile. Un’altra variabile riguarda il volume di transazioni effettuate: per numeri ridotti, vengono proposte soluzioni senza canone mensile e solo commissioni sul transato. Se, invece, l’importo medio di uno scontrino è di pochi euro, ad esempio nel caso di un bar, esistono offerte che non applicano commissioni sotto i 10 euro.
In base alle valutazioni sulle caratteristiche della propria attività, è dunque possibile scegliere la tipologia di Pos obbligatorio più adatta sia dal punto di vista funzionale che da quello dei costi, fra un’ampia varietà di strumenti da parte di aziende primarie del settore, fra le quali Axerve, Nexi, SumUp e molte altre.