PagoPA accelera, obiettivo 250 milioni di transazioni nel 2023

Il ministro per l’innovazione Paola Pisano e il commissario per l’Agenda Digitale Luca Attias incontrano i giornalisti e il management del gruppo Digital 360 e fanno il punto degli ultimi tre anni di lavoro del team digitale

Pubblicato il 07 Nov 2019

Tavolo_3

Dalla piattaforma pubblica per i pagamenti digitali, la newco PagoPA Spa, il governo si aspetta un’accelerazione decisa nei prossimi anni. Questo perché i pagamenti digitali sono uno dei cardini su cui ha insistito il Governo con le ultime politiche di incentivazione, che hanno messo sul tavolo 3 miliardi di euro di cashback per chi utilizzerà la moneta elettronica. “Quello del governo Conte – spiega il commissario di governo per l’agenda digitale Luca Attias, che da gennaio, con la fine dell’esperienza commissariale, sarà a capo del dipartimento ad hoc di Palazzo Chigi – è un esempio illuminato delle politiche incentivanti per spingere ulteriormente i cittadini verso i pagamenti digitali, per passare da una percentuale attuale del 20% almeno al 40-45% e avvicinarsi alle medie degli altri Paesi europei, che superano ampiamente il 50%”. 

L’incontro del ministro Pisano con Digital360

Per fare il punto sullo stato d’attuazione dell’Agenda digitale in Italia con la chiusura dell’esperienza commissariale il ministro per l’Innovazione Paola Pisano e Luca Attias, insieme ai vertici del team digitale, hanno incontrato il management e i rappresentanti delle testate del gruppo Digital360 nel campus di Talent Garden Ostiense a Roma. Un’occasione per capire fino a che punto la Pubblica amministrazione è riuscita finora a sposare la digital transformation, e quali sono le sfide e gli obiettivi che lo attendono nei prossimi mesi e nei prossimi anni.  

“Dalle parole passiamo ai fatti”

“Il digitale prima era un tema sconosciuto, mentre oggi ne parlano tutti. Ma le parole non bastano e bisogna passare ai fatti –  ha detto il ministro Pisano – Servono competenze, e non tanto competenze tecniche quanto progettuali. Perché la trasformazione digitale comporta un ripensamento dei processi, che devono essere guidati da competenze manageriali difficili da reperire”.

Il caso di PagoPA

La storia di PagoPA in questo contesto è emblematica: nel 2016 la piattaforma aveva rischiato di chiudere, perché le amministrazioni non la adottavano, ma anzi la percepivano soltanto come un adempimento. Poi grazie agli sforzi del team digitale PagoPA ha ripreso quota, contando su investimenti che hanno puntato a migliorare decisamente alcuni aspetti tecnologici e la user experience, e con un lavoro puntale verso la PA. Alle amministrazioni sono stati illustrati puntualmente tutti i vantaggi dell’adozione dei pagamenti elettronici, misurabili nel contenimento dei costi e in servizi sempre più efficaci. Con il tempo sono stati inoltre coinvolti nel progetto i prestatori dei servizi di pagamento, che hanno investito sull’integrazione con la piattaforma. Nel 2019  PagoPA è arrivata a registrare 60 milioni di transazioni per 9 miliardi di euro, con i più grandi enti già integrati alla piattaforma e una crescita progressiva e significativa. “Dove siamo riusciti  spiegare i vantaggi – spiega Giuseppe Virgone, che all’interno del team per la trasformazione digitale di occupa di digital payment – le PA hanno aderito, dove non ci siamo riusciti le PA non lo hanno fatto. Questo vuol dire che dobbiamo cercare di essere sempre più capaci di spiegare i vantaggi di questa piattaforma”.

Gli obiettivi della newco per i pagamenti digitali

L’obiettivo è di arrivare nel 2020 a 100 milioni di transazioni, per tagliare nel 2023 il traguardo dei 250 milioni di operazioni. Una meta possibile se in questo lasso di tempo si riuscirà a inserire nel sistema, come sta già avvenendo, le tipologie di pagamento che riguardano l’Agenzia delle entrate, tra cui i Mav, gli F24 e l’Imu. Uno degli step più urgenti – è emerso dall’incontro – sono inoltre i micropagamenti, sui quali si chiede un coinvolgimento sempre più forte delle banche, chiamate ad eliminare le commissioni per le soglie di spesa più basse, come potrebbe essere quella delle transazioni inferiori ai 10 euro, che consentirebbero di inserire nel sistema il pagamento dei biglietti per i mezzi di trasporto pubblico, i parcheggi e così via.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati