Il largo consumo ha evidenziato nel 2018 quattro macrotendenze principali: dimostrando i primo luogo di essere potenzialmente un fattore in grado di sbloccare il Paese e aiutarlo nella crescita. Il secondo punto è la domanda di innovazione a cui i retailer sono sempre più chiamati a rispondere, il terzo è la sostenibilità come, come strategia e come pratica operativa, e la quarta è l’importanza del fattore umano, anche e soprattutto in un contesto dominato dall’iperconnessione e dall’ipertecnologia.
A sottolineare questi fattori è “Un anno di tendenze 2018”, l’ottava pubblicazione annuale di GS1 Italy in cui vengono selezionati e organizzati i contenuti pubblicati nell’arco dell’anno sul web magazine Tendenze Online. L’obiettivo è quello di dare un risposta su cosa sia successo di rilevante nel 2018, su quali eventi abbiano avuto o vanno ripercussioni importanti anche nei prossimi mesi, e su quali fenomeni siano destinati a diventare sempre più rilevanti nell’immediato futuro.
“Sin dal primo numero abbiamo fatto leva su due elementi – spiega Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy e direttore della testata – una selezione e una sintesi ragionata e organizzata per temi, e una grafica accattivante formalmente piacevole e che facilita diversi livelli di lettura e di sintesi”
Dal volume emerge così una fotografia dell’Italia come un sistema con “un gap di competitività rispetto ad altri Paesi” e come “una società bloccata che fatica a guardare avanti”, “nonostante il dinamismo di molte imprese”. In questo contesto “E’ sottovalutato il ruolo del sistema del largo consumo come carburante per sostenere la debole crescita di questi anni”, si legge in una nota.
La pubblicazione si sofferma poi sulle domande dei consumatori e sulle risposte del largo consumo, da cui emerge che i retailer sono chiamati a un immenso sforzo di innovazione per mantenere salde le relazioni con i propri clienti. IL ruolo centrale è ormai quello che è stato assunto dai dati, con le informazioni che si muovono rapidamente, e spesso in maniera incontrollata, nella rete.
Emerge inoltre una crescente necessità di sostenibilità, che risulta determinante per le imprese, sia in termini strategici sia come pratica operativa: “L’economia circolare è supportata dalla collaborazione, dallo scambio di informazioni e dall’innovazione tecnologica, in una logica di sistema”.
Infine lo “human factor”: anche in quest’epoca di iperconnessione e di ipertecnologia – emerge dal volume, l’uomo rimane centrale: come consumatore e come individuo. E le organizzazioni devono tenere conto del fattore umano.