Il mondo dei pagamenti è in questa fase attraversato da molteplici rivoluzioni tecnologiche, che stanno modificando le tradizionali modalità di acquisto degli utenti. Tra tutte, quella maggiormente evidente è quella dei pagamenti contactless: secondo la definizione dell’Osservatorio pagamenti digitali della School of management del Politecnico di Milano, “i Contactless Payment includono tutti i pagamenti nei negozi fisici effettuati attraverso un sistema che non richiede il contatto tra dispositivo di pagamento (carta o dispositivo mobile) e terminale autorizzato al pagamento (POS)”.
La crescita del contactless nel 2020
Una modalità che i consumatori hanno imparato a sfruttare particolarmente nel corso del 2020: nonostante i numerosi mesi di chiusure legati ai lockdown, gli acquisti contactless (l’analisi prende in considerazione soltanto quelli con carta) nel corso del 2020 sono cresciuti del 29% in termini di valore transato rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 81,5 miliardi di euro. A spingere questa crescita c’è la convinzione, ormai piuttosto radicata nei consumatori, che una modalità di pagamento che non preveda nessun tipo di contatto fisico possa rappresentare un beneficio da un punto di vista igienico-sanitario e persino nella riduzione della trasmissione del Coronavirus. Una crescita che, anche dopo la pandemia, è destinata a rimanere sostenuta: i POS abilitati a questo tipo di pagamento sono ormai 1,9 milioni, coprendo quasi il 90% del totale, mentre le carte contactless in circolazione sono circa 80 milioni (circa il 70% del totale). Inoltre, il contactless potrà beneficiare anche della nuova soglia introdotta dalla PSD2 (50 euro contro i precedenti 25), al di sotto della quale è possibile effettuare transazioni senza passare la propria carta all’operatore in cassa e senza dover toccare il POS per digitare il PIN. Inoltre, al di là degli aspetti sanitari, i consumatori sembrano apprezzare sempre di più la maggior facilità e velocità dell’esperienza di pagamento, nonché essere fiduciosi dal punto di vista della sicurezza delle transazioni.
Le implicazioni per i merchant
Insomma, tutto lascia pensare che nel futuro gli utenti non avranno voglia di tornare a strisciare le carte di credito o inserire il PIN per finalizzare i propri acquisti. Questo cambiamento strutturale interessa da vicino i merchant, che devono riuscire a offrire esperienze contactless soddisfacenti alla propria clientela. Ottenendo, peraltro, anche dei vantaggi da un punto di vista strettamente organizzativo: tra questi, la riduzione delle code alla cassa e nelle postazioni self-service, nonché la semplificazione della pulizia dei lettori di carte. Secondo Adyen, piattaforma per la gestione dei pagamenti con una forte esperienza nel settore, esistono quattro tecnologie principali che possono aiutare i retailer in questo percorso.
1. Mobile wallet e carte di credito contactless
Si tratta della formula a cui tutti ci stiamo rapidamente abituando: la modalità contactless consente di effettuare pagamenti senza inserire o strisciare la propria carta, grazie all’impiego della tecnologia di comunicazione NFC nel punto vendita. Per mezzo di un chip contenuto nella carta e di una piccola antenna contenuta nel POS diventa infatti possibile completare la transazione in modo sicuro. Esistono però altre possibilità di effettuare pagamenti contactless senza avere necessariamente in mano una carta di pagamento fisica: ad esempio, i mobile wallet come Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay utilizzano tutti il protocollo NFC standard e possono essere particolarmente utili per saldare acquisti di una certa rilevanza, anche oltre il nuovo limite dei 50 euro previsto per le carte.
2. Mobile Pos
In genere, l’esperienza di acquisto di un cliente negli store si scontra con una rigidità assoluta: esiste infatti un unico posto dove effettuare le transazioni, ossia alle casse, spesso in fila e in situazione di prossimità con gli altri clienti. Ovvero tutte situazioni che, già prima della pandemia, erano poco gradite alla grande maggioranza dei consumatori, tanto da portare non di rado alla rinuncia all’acquisto. Un’alternativa, però, esiste, ed è quella di abilitare il proprio personale all’accettazione dei pagamenti in qualsiasi punto del negozio. Questo è possibile tramite i terminali mobile POS, ossia dei palmari mobili che accettano tutti i metodi di pagamento più comuni (tramite contactless, codici QR e non solo) e si connettono alla rete in modo sicuro, permettendo ai clienti di passare più velocemente alla fase di checkout.
3. Acquisto in-app, ritiro in store
Data l’improvvisa accelerazione della digitalizzazione, per i retailer diventa però fondamentale offrire delle opzioni per accettare pagamenti contactless anche al di fuori del negozio, per esempio tramite applicazioni dedicate, prevedendo poi il successivo ritiro fisico del bene acquistato. Si tratta di una modalità capace di rimuovere gli ostacoli all’acquisto per i clienti in movimento o che ancora preferiscono evitare di frequentare i posti affollati. Secondo Adyen, i merchant devono assicurarsi che il checkout della propria app sia ottimizzato per acquisti semplificati, incorporandovi elementi come campi di contatto e spedizione precompilati, conti fedeltà collegati a specifiche carte di credito o di debito e pagamenti in un click.
4. Pay by Link
Un’ulteriore alternativa per il checkout, specialmente per quei merchant che hanno un budget limitato e/o poco tempo a disposizione, è rappresentata da Pay by Link: invece di chiedere a un cliente di interagire con un terminale POS o di venire in negozio, è sufficiente inviargli un link che lo indirizza verso una pagina di pagamento sicura. Un’opzione di questo tipo consente di espandere i canali digitali come e-mail, chat, social media e SMS, rendendo più semplice abilitare gli acquirenti al metodo di pagamento che preferiscono su più dispositivi. Non solo: la soluzione sviluppata da Adyen permette di accettare pagamenti senza bisogno di un sito web o di un’app dedicata, con un ulteriore vantaggio: da un unico link possono infatti essere accettati più pagamenti.