I cittadini sono sempre più consapevoli della realtà del riscaldamento globale e dell’esaurimento delle risorse. Ma vale lo stesso per i consumatori? Sono pronti a cambiare il loro paradigma per quanto riguarda le sfide ambientali? Quali sono le loro abitudini di consumo e quali azioni stanno attuando?
La ricerca promossa da Oney, banca internazionale con oltre 35 anni di esperienza e presente in 11 Paesi con soluzioni di pagamento innovative, risponde a queste domande analizzando se le aspirazioni ambientali dei consumatori hanno un impatto sui modelli di consumo sostenibile in quattro Paesi Francia, Spagna, Portogallo e Ungheria. Lo studio è stato condotto on-line da OpinionWay utilizzando un campione di persone con più di 18 anni per un totale di 1.000 persone per paese tra il 24 agosto e il 06 settembre 2019.
Il 90% dei consumatori europei afferma di essere sensibile al consumo sostenibile e si adopera per raggiungere questo obiettivo incentivati anche dalle nuove soluzioni offerte dai brand e dai prezzi più accessibili. Per gli intervistati il consumo responsabile si identifica in tre affermazioni:
- lo spreco alimentare è la principale preoccupazione
- l’obsolescenza pianificata si colloca al secondo posto con quasi il 50% degli intervistati
- il metodo di fabbricazione dei prodotti al terzo posto (oltre il 30% in totale)
Sostenibilità: sfide ambientali come priorità
Oney è consapevole di questi nuovi criteri e del suo ruolo in un mondo in cui le sfide ambientali rappresentano una priorità. Si sta quindi impegnando per incoraggiare i suoi stakeholder ad attuare pratiche di consumo più consapevoli.
In Italia in collaborazione con e-Price, leader italiano dell’e-Commerce, Oney ha avviato un nuovo servizio di finanziamento per tutti gli acquisti di elettrodomestici ad alta efficienza energetica. Una soluzione che può essere estesa a tutti i paesi in cui il gruppo è presente, in collaborazione con i suoi partner, in linea con l’obiettivo di contribuire a un mondo più giusto, più umano e più sostenibile.
Lo studio rileva che nel corso degli ultimi 3 anni sono aumentate le pratiche responsabili. Quasi un consumatore su due acquista un maggior numero di prodotti biologici, più prodotti di produzione locale, sta smistando i propri rifiuti e acquista prodotti riciclabili o riciclati. L’80% del campione afferma di aver già acquistato prodotti di seconda mano. Circa il 60% dei consumatori ha effettuato i propri acquisti tramite piattaforme digitali e oltre il 50% l’ha fatto direttamente con privati.
Sostenibilità e salute fattori chiave per la reputazione delle aziende
Oltre al prezzo che rimane un criterio inevitabile, stanno emergendo nuovi fattori per la selezione. L’impatto sulla salute è il secondo criterio più importante, considerato dalla maggior parte degli intervistati un fattore chiave nella scelta di un bene, insieme alla prestazione e alla durata di vita dei prodotti. Allo stesso modo, la reputazione delle aziende sembra essere un fattore rilevante e che viene preso in considerazione al momento dell’acquisto.
Se i consumatori stanno agendo quotidianamente per cambiare le loro abitudini di consumo, gran parte di loro rimane pessimista sulla capacità delle aziende di rispondere alle aspettative in materia di sviluppo sostenibile e consumo responsabile. Più della metà degli intervistati non crede alle promesse dei marchi in materia di sostenibilità ed è scettica sulla possibilità di rispondere ai cambiamenti climatici attraverso innovazioni tecnologiche.
I consumatori desiderano che le aziende li aiutino a migliorare le proprie abitudini offrendo supporto con prodotti e pratiche più responsabili visto che la riduzione dei consumi è considerata inevitabile dalla maggior parte degli intervistati. E’ fondamentale che le aziende soddisfino le aspettative e le aspirazioni dei consumatori, poiché sono in gran parte pronti a cambiare le loro abitudini allineandosi con il consumo sostenibile: oltre l’80% degli intervistati è disposto a consumare più prodotti biologici, pagare di più per un prodotto proveniente da fonti responsabili e favorire modalità di trasporto alternative.
La sostenibilità come criterio di scelta anche per le banche
Oggi le relazioni con i clienti sono considerate un prerequisito e non più un servizio aggiuntivo. Otre l’80% degli intervistati vuole beneficiare di una consulenza gratuita al fine di ottimizzare il proprio budget. Tuttavia, questa relazione non è più riservata all’ottimizzazione personale, considerato che quasi l’80% dei consumatori vorrebbe che le banche mettessero in atto strumenti per misurare l’impatto delle emissioni di carbonio.
Il 75% degli intervistati è pronto a scegliere la propria banca in base ai suoi impegni consapevoli e sostenibili, come la creazione di prestiti a basso interesse per acquisti sostenibili o partnership con aziende impegnate nel rispetto dell’ambiente. E poi, quasi il 50% dei consumatori è propenso a partecipare allo sforzo, affermando di essere disposto a pagare dal 5 al 10 % in più per sostenere le azioni della propria banca, il che sottolinea l’importanza, accanto al prezzo, dell’impegno di un’azienda per un consumo sostenibile.
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